Coding significa programmare. Ovvero scrivere (o eseguire) le righe di codice con le istruzioni da fornire a un computer. Ma perché il coding è diventato così importante già nella scuola dell’infanzia? E, soprattutto, come si possono avvicinare i bambini al coding in maniera divertente, giocosa e creativa?
Sono un’insegnante di matematica della scuola primaria, e non potevo non approfondire le tematiche legate al coding: il problem solving, lavorare in gruppo, la creatività.
Probabilmente avere un marito informatico ha contribuito ad incrementare l’interesse ad utilizzare la robotica educativa in classe.
Negli ultimi anni le attività di coding sono sempre più presenti nella scuola dell’infanzia. Sono ritenute importanti per lo sviluppo del pensiero computazionale, ovvero quella capacità di risolvere un problema pianificando una strategia.
Si tratta di un’abilità trasversale che va sviluppata, stimolata e allenata sin da piccoli.
Le primissime attività adatte ai più piccoli, che aiutano a muovere i primi passi in maniera graduale, sono dette unplugged.
Sono attività che utilizzano strumenti non digitali per introdurre ai concetti fondamentali dell’informatica, per poi passare gradualmente all’uso di qualche strumento.
In classe, per iniziare, siamo partiti dal movimento e dal nostro corpo! Sul pavimento abbiamo realizzato una scacchiera con dello scotch colorato. Le indicazioni con i comandi principali da utilizzare sono stati: AVANTI, DESTRA, SINISTRA, INDIETRO.
Propedeutico all’utilizzo della programmazione visuale a blocchi, i bambini attraverso l’uso di tessere, rappresenteranno direttamente le istruzioni per eseguire il percorso.
I bambini hanno così modo di esplorare il mondo con semplici comandi, sviluppare la logica e contare, visualizzare i percorsi nello spazio, e apprendere le basi dei linguaggi di programmazione.
Diventa molto stimolante per l’insegnante costruire attività didattiche adattandole alle diverse aree di apprendimento. In modo da rendere squisitamente interdisciplinare l’ora del codice a scuola.
Qualche tempo fa abbiamo utilizzato la storia del “Piccolo Principe” come filo conduttore di un progetto che coinvolgeva più materie. Abbiamo realizzato un percorso con gli elementi della storia e i bambini si sono divertiti a scrivere il codice corretto, mettendo in ordine i momenti più salienti.
Come attività di coding unplugged abbiamo anche utilizzato la Pixel Art, provando a ricostruire diversi tipi di immagine, via via sempre più complesse. Il disegno, diventa quindi una sequenza di istruzioni da risolvere in base alla grandezza dei pixel e al loro numero.
Con grande entusiasmo i bambini hanno accolto la robotica educativa, grazie alla presenza di piccoli robot che hanno imparato subito ad utilizzare.
In classe è possibile utilizzare i robot per tantissime attività in tutte le discipline: dalla matematica, alla geometria, allo storytelling, alla geografia, all’arte, alla scienza. Immaginate come può essere più accattivante e divertente rappresentare la circolazione del sangue, il ciclo dell’acqua o la digestione attraverso l’utilizzo di robot che eseguono istruzioni ben precise!
L’utilizzo del coding nella didattica è una efficace e divertente attività che può agevolare e semplificare la comprensione e l’acquisizione dei contenuti. Può essere inoltre un potente strumento di inclusione nei confronti dei diversi stili di apprendimento, con una valenza trasversale tra i diversi rami del sapere.
Il computer è la bicicletta della nostra mente
Steve Jobs
Il coding è ancora più divertente insieme a Oscar il dinosauro. Nella nuova raccolta “Un amico giurassico” i bambini si allenano con giochi di coding e problem solving e scoprono nuove avventure dei loro personaggi preferiti della giungla.