Bambini aggressivi: perché lo sono e come intervenire - Smart Tales

Bambini aggressivi: perché lo sono e come intervenire

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Alcuni comportamenti dei bambini come graffiare, mordere o spingere altri bambini possono sembrare molto aggressivi per i genitori. Ma quante volte vi siete chiesti perché il bambino è così aggressivo?

I motivi di un comportamento aggressivo


I motivi possono essere vari. Dietro questo tipo di azioni si nasconde sempre il desiderio di ricevere attenzioni e di essere ascoltato. Voi non lo immaginate (perché preoccupati dal suo comportamento), ma il piccolo sta cercando di dirvi qualcosa.

Perciò, mamme, non spaventatevi se a 9 mesi il vostro bambino cerca di strapparvi il naso o picchia i bimbi che gli fate vedere. Lo so a cosa state pensando “ecco, è tutta colpa dei nonni che gli fanno fare quello che vuole, così sarà un teppista da grande”. Sta solo cercando un modo per mettersi in contatto con voi, ragion per cui bisogna effettuare una valutazione dell’aggressività in relazione all’età del bambino.

La valutazione del comportamento aggressivo in base all’età

Nel primo anno di vita il bambino usa l’aggressività come modalità specifica di reazione alle frustrazioni (es: dà delle botte agli oggetti che non gradisce) e come modalità di esplorazione dello spazio (es: sposta e getta bruscamente i suoi giocattoli), attività comunque tipiche dell’età. Mentre intorno ai 2-3 anni con l’introduzione della parola “NO” nel proprio vocabolario inizia per lui un nuovo modo di crescere che gli permette di distinguersi dall’altro e di far valere la sua volontà.

bambini-aggressivi

Qual è la genesi di un comportamento aggressivo?

Un comportamento aggressivo (violenza cronica che può essere verbale o fisica) non avviene mai senza un contesto di riferimento ed inizia a manifestarsi durante l’infanzia per poi progredire nell’età adulta.

Due elementi risultano maggiormente influenti nel determinare l’attitudine del bambino nell’intraprendere un comportamento violento e sono:

  • La storia di apprendimento del bambino (tutto quello che il bimbo apprende, ma intendo tutto tutto, anche quello che voi non sapete o non gli avete insegnato).
  • Le caratteristiche personali del bambino (caratteristiche fisiche, la capacità di rispondere ad alcuni stimoli, emotività, ecc…).
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Ecco alcuni suggerimenti per affrontare l’aggressività del bambino:

  1. Un buon suggerimento è quello di utilizzare i comportamenti genitoriali per cambiare il comportamento del bambino. Siate per vostro figlio un buon esempio, fategli vedere come riuscite a risolvere questioni e momenti critici senza ricorrere all’uso di aggressività. I bambini sono delle spugne e sicuramente faranno tesoro dei vostri comportamenti.
  1. Informarsi sui luoghi dove avvengono i comportamenti aggressivi: così facendo potete sapere quali sono gli eventi e i contesti scatenanti l’aggressività e concentrarvi sull’intervenire.
  1. Ascoltate vostro figlio: sarà lui stesso a farvi capire dove si trova il problema, anche se non ve lo dirà a voce, voi sapete benissimo come è fatto e non avrete problemi a capire dai piccoli gesti e dai suoi sguardi cosa non va.
  1. Attenzione ai mass-media: la tv non è fatta per tutti allo stesso modo, controllate che vostro figlio (soprattutto se molto piccolo) non guardi programmi a lui non adatti e ricchi di violenza. I bambini procedono per imitazione e tenderanno a ripetere i comportamenti aggressivi e a farli propri credendo sia il modo giusto di approcciare le persone.
  1. Suggerite cosa fare invece di cosa non fare. Non sgridate continuamente il vostro piccolo, piuttosto ditegli cosa deve fare per non avere un comportamento non adatto. I bambini vivranno il “no” come un’aggressione e tenderanno a comportarsi in maniera aggressiva a loro volta, mettendo in atto un circolo vizioso dal quale non ne uscirete facilmente.
  1. Lodatelo quando non usa la violenza: il bambino si sentirà rinforzato e capirà che è il comportamento giusto da tenere
  1. Sport: per i bambini più grandi è l’ideale, serve a liberare l’aggressività incanalata, questo anche perché stancandosi fisicamente vengono meno le forze che sono necessarie per manifestare un comportamento disfunzionale.

Con questi piccoli suggerimenti spero di esservi stata un pochino utile, posso dirvi solo da mamma/psicologa di avere molta pazienza con i vostri bimbi e di rivolgervi ad uno specialista se i comportamenti si prolungano nel tempo, soprattutto se toccano contemporaneamente vari contesti.

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Vicky la scimmia monella
Jeff e le sue strane regole

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